Home > fotografia, macchine fotografiche, tecnica > Usato garantito? Come controllare e scegliere una macchina fotografica usata

Usato garantito? Come controllare e scegliere una macchina fotografica usata


La scelta del tipo di macchina fotografica a pellicola è una questione molto personale e relativa al tipo di approcio che vogliamo dare al nostro fotograre:

  • se viaggiare leggeri o pesanti
  • il tipo di macchina reflex/telemetro/TLR
  • il formato piccolo/medio/grande
  • il costo del corpo e delle lenti da associare (il corpo è importante, ma è meglio investire sulle lenti, ricordate)
  • la disponibilità di pezzi di ricambio e di persone che sappiano aggiustare o fare manutenzione su quanto state per acquistare.

Attenzione che alcuni formati di pellicola non sono più prodotti, quindi non comprate macchine “morte”!

Qui descrivo i controlli  per le reflex, che si applicano al 95% anche alle telemetro. Per le grandi formato il discorso è un po’ diverso, se vi serve fatemi un cenno.

Il corpo è essenzialmente identico ad una digitale ed è composto da:

  • chassis (il corpo in sè) di metallo, plastica, cuoio o mix
  • leva di avanzamento
  • bottone di scatto (e fuoco se la macchina lo prevede)
  • bottoni o leve per l’aggancio e sgancio dell’obiettivo
  • rotelle e meccanismi per regolare i tempi, diaframmi, sovra e sotto esposizione, ISO pellicola, ecc
  • mirino e correttore di diottrie
  • luci e segnalazioni interne al mirino
  • pentaprisma (per le reflex) e telemetro (per le telemetro appunto)
  • specchio
  • tendina
  • binari porta pellicola
  • rocchetti porta negativo
  • sportello posteriore
  • motorino di avanzamento e riavvolgimento pellicola (se presente)
  • vano batteria
  • esposimetro
  • meccanismi di trasmissione all’obiettivo (fuoco, diaframmi, ecc) e contatti elettrici

1- la prima cosa da guardare è la pulizia generale della macchina: è un indice di come è stata usata e conservata una volta che il precedente proprietario è passato ad altro.

  • verificate che sia pulita, non ci deve essere polvere o macchie di grasso/unto,
  • l’eventuale “appannamento” delle plastiche e del metallo del corpo è abbastanza normale più la macchina è vecchia, ma non deve essere dovuta a scarsa pulizia
  • l’ossidazione evidente dei metalli è un cattivissimo segnale (o buono per avere un mega sconto); parti metalliche ricoperte da incrostazioni di colore arancio, verde, azzurro e bianco indicano che il metallo è stato aggredito in modo “violento” e profondo. Se può essere abbastanza ininfluente sulle parti fisse, sulle parti mobili (le molle ad esempio) e sui contatti elettrici signifoca che la macchina non funziona o in brevissimo tempo si romperà. Statene alla larga
  • la fioritura sul metallo è un fenomeno normale e si manifesta con bollicine, piccole screpolature sul metallo esterno. E’ ininfluente sul funzionamento ma abbassa il prezzo, visto che esteticamente non è bellissimo
  • cuoio rovinato, scollato o con bollicine: di solito non influisce sul funzionamento ma costituisce un ottima leva per avere uno sconto
  • controllate la presenza di graffi o punti evidenti di rottura/caduta. I graffi non dovrebbero influire sul funzionamento, mentre evidenti segni di caduta (rientranze, gobbette, ecc) sono un campanello di allarme. Le vecchie care macchine analogiche sono pezzi di meccanica molto precisa, colpi secchi possono rovinarle definitivamente
  • controllate infine che ci sia tutto, cioè non siano partiti bottoni e bottoncini, levette varie ecc. Più la macchina è vecchia più è probabile che alcune parti si siano staccate

2- leva di avanzamento: il particolare che più distingue un’analogica da una digitale è la leva o rotella (a seconda del modello) di avanzamento del rullino.
Il movimento porta avanti il rullo di un frame e carica con un meccanismo a molla la tendina (se la macchina ne ha una).

Il meccanismo normalmente attiva anche il bottone di scatto.
Controllate quindi che il movimento sia fluido, non si deve fare troppo sforzo, e che si attivi il tasto di scatto.  Controllate poi, con il retro aperto, che girando  la leva si muova anche il rocchetto (in inglese take up spool)

3- il bottone di scatto è una delle parti che più si utilizzano e quindi più soggette ad usura. Se di metallo controllate bene che non sia ossidato. Provate lo scatto più volte. Se la macchina ha il motore di avanzamento potrebbe avere anche una funzionalità di scatto a raffica. Alcune macchine hanno meccanismi di blocco del dry-fire (scatto a secco, senza pellicola) ma in generale dovreste sentire il classico “click” dello specchio che si alza e della tendina che si muove. Per sicurezza buttateci dentro un rullino e provate. Per le macchine che hanno l’otturatore sul piano focale (la tendina) potete provare a verificare che i tempi di scatto siano vagamente coerenti. E’ una questione di esperienza ed è meglio affidarsi ad un riparatore per mettere a posto questa parte. Indicativamente però se settate i tempi a 1/100 e lo scatto è di un secondo, c’è un problema meccanico

4- aggancio e sgancio obbiettivo sono sbloccati da leve o tastini. Verificate che non siano ossidati, che il movimento sia fluido e senza sforzi e ovviamente che l’obiettivo salga facilmente

5- rotelle e meccanismi vari di controllo dell’esposizione (tempi, diaframmi, ISO, sovra/sotto esp, ecc): altro che menù di scelta delle nostre fiammanti digitali! Qua è tutto a portata di mano e di rotella! Verificate che le varie rotelle/levette si muovano con facilità, senza sforzi. Molte hanno dei bottoncini di blocco per evitare errori di esposizione. Verificate che anche questi funzionino correttamente. Spesso sotto o tra le rotelle si annida ossidazione e sporco. Non è difficile individuarlo e anche ad un controllo superficiale si vede. Sfortunatamente il complesso funzionamento di queste rotelle e levette può essere confermato solo scattando delle fotografie, sviluppando e verificando il risultato.

6- mirino: deve essere pulito, possibilmente non graffiato e non appannato. Le reflex “vedono” attraverso l’obiettivo (TTL – Through-the-lens) mentre le telemetro vedono direttamente l’inquadratura.
Alcune macchine più evolute hanno un correttore di diottrie per chi ha problemi di vista. Si tratta di verificare se la rotellina/levetta funziona

7- segnalazioni nel mirino: nel 90% delle macchine analogiche nel mirino si vedranno, oltre alla nostra inquadratura, anche alcune informazioni o segnalazioni rispetto a come è impostata la macchina, all’esposizione, ecc. A seconda del modello potrebbe essere tutto meccanico, come alimentato da una batteria. Qui vi rimando ai manuali delle singole macchine. Se sono a batteria comunque, dovrebbe accendersi qualche lucetta (lo so, non son preciso e me ne rammarico)

8- pentaprisma e telemetro: il pentaprisma è ciò che distingue una reflex dalle altre macchine fotografiche (reflex perchè lo specchio riflette nel pentaprisma che a sua volta raddrizza l’immagine nel mirino).

Difficilmente lo toccherete mai con mano; sta di fatto che se è sporco o c’è polvere, nel mirino e sull’inquadratura vedrete delle belle macchioline. Normalmente non influiscono sulla fotografia finale, ma sono una rottura di scatole. Se lo sporco è leggero e presente solo nella parte inferiore che sporge verso lo specchio dovrebbe essere sufficiente pulire con un panno in microfibra o con un getto d’aria. Nell’immagine sotto vedete specchio (in basso) e la prima faccia del prisma, quella che potete pulire con molta delicatezza.

Se lo sporco è passato da altre parti o è molto evidente, beh, dovete farla smontare.
Quasi tutte le reflex moderne usano il pentaprisma anche per la valutazione dell’esposizione e se la luce arriva filtrata perchè sporco, l’esposizione sarà una ciofeca. Valutate bene se il costo vale la pena.

Immagine presa da qui.
Il telemetro invece è un meccanismo a specchi composto da due/tre finestrelle che raccolgono l’immagine, sovrappongono informazioni, effettuano in alcuni casi la lettura dell’esposizione e sostituiscono di fatto il pentaprisma. Le finestrelle devono essere pulite, non graffiate o rotte. L’immagine trasmessa (nel 99% dei casi è diretta nel mirino, non passa dall’obiettivo) deve essere pulita e ben contrastata. Lenti “sporche” o rovinate influiscono sull’esposizione

9- lo specchio serve a trasmettere l’immagine dalla lente al mirino. Con il pentaprisma costituisce il cuore della reflex. Lo specchio deve essere pulito e non graffiato. Anche se ininfluente sullo scatto finale, potrebbe leggermente influire sull’esposizione se trasmette meno luce del dovuto. Lo specchio è montato su un meccanismo a sollevamento. Una volta premuto a fondo il tasto di scatto lo specchio si alza pochi millisecondi prima che l’otturatore nella lente o la tendina facciano passare la giusta dose di luce. E’ ovviamente un meccanismo essenziale al funzionamento della macchina. Non con tutte è  possibile vederlo in azione senza lente montata.
Il meccanismo viene attivato dalla leva di caricamento del rullino o dal motorino, se presente.
Indicativamente, schiacciando il pulsante di scatto dovreste vedere lo specchio che salta su e la tendina dietro che si muove. In questo caso il movimento deve essere secco e deciso. Uno specchio lento indica il meccanismo probabilmente rotto.

Immagine presa da qui, che ringrazio.

10- la tendina posteriore è il meccanismo che applica al negativo il tempo di posa (che abbiamo impostato o che la macchina ha calcolato), aprendosi e chiudendosi.
Ci sono molti tipi di meccanismi e di tendine. Tutte sono molto delicate e non bisogna mai e dico MAI toccarle con le dita o con il negativo. Per muoversi ad 1/4000 di secondo, devono essere perfettamente allineate, pulite e “ingrassate”. Non cercate mai di pulirle! Devono essere verificate e manutenute  solo da un riparatore esperto.
Una tendina non funzionante perfettamente comporta immagini sovra/sotto esposte, rullini interi bruciati, immagini parziali, ecc ecc, il peggio insomma.
Verificate che la tendina si muova schiacciando il bottone di scatto. Il meccanismo deve essere scattante e non rallentato. Una tendina con delle striature o con il metallo esposto (di solito è tutto pitturato di nero) indica che la tendina non tiene bene e sta sfregando da qualche parte. E’ un bruttissimo segno. Probabilmente la tendina è stata maneggiata male o la macchina è caduta. Riparare la tendina costa, mediamente, più di una reflex come la Nikon FE2. Valutate bene se acquistarla o meno.

11- binari o slitta portapellicola: sono normalmente di metallo e servono a far scorrere il negativo in modo fluido quando viene fatto avanzare. Diffidate da binari rovinati o ossidati. Graffiano il rullino e poi possono provocare perdite di luce, esponendo il negativo e rovinandolo. Lo stato dei binari è uno dei segnali più chiari di quanto sia stata usata la macchina fotografica che state controllando.

12- rocchetti porta negativo: il rocchetto principale è quello più a destra nell’immagine sotto-riportata ed ha il compito di avvolgere il rullino man mano che si scatta. L’avvolgimento viene fatto scatto dopo scatto con la levetta di caricamento. Il rocchetto vicino serve invece per facilitare il primo inserimento della pellicola. A sinistra invece c’è l’alloggiamento del rullino. Verificate che i meccanismi si muovano fluidamente, che siano puliti e non ossidati (anche se di solito sono di plastica). La cosa migliore sarebbe provare un rullino e vedere se si avvolge tutto senza strattoni e pieghe e se il meccanismo di riavvolgimento (a mano o motorizzato) funziona correttamente. Normalmente il rocchetto di sinistra e di destra hanno dei bottoncini di sblocco per permettere il riavvolgimento. Verificate che funzionino.

13- sportello posteriore: è la porta d’accesso al rullino. Ha quasi sempre un sistema di bloccaggio per evitare di aprirlo a rullino non completato o non riavvolto. Deve essere pulito e deve aprirsi con facilità. Controllate che i cardini non siano troppo ossidati o rovinati. Spesso al suo interno ha una piastrina di metallo o plastica che serve a “schiacciare” il negativo contro i binari per tenerlo perfettamente piatto. Verificate che non sia troppo graffiato o usurato, in quanto potrebbe rovinare il negativo graffiandolo o, peggio, non tenerlo ben piatto.

14- motorino di avanzamento/riavvolgimento pellicola: presente solo nei modelli più “moderni” si può testare solo se sono presenti le batterie e con un rullino dentro. Se la macchina ha il motorino è obbligatorio sacrificare un rullino, altrimenti la sorpresa potrebbe essere molto brutta. Se il motore è morto la macchina è da buttare perchè non ci sarà la leva di caricamento a sopperire.

15- vano batteria: sul lato o nel fondo della macchina fotografica c’è il vano batteria. Qui vanno inserire le batterie (wow che deduzione fenomenale) del voltaggio giusto (questa sì che invece è importante, perchè un voltaggio sbagliato sballa l’esposimetro). Verificate a fondo questa parte. Non deve essere ossidato/bloccato il tappino e soprattutto l’interno deve essere assolutamente privo di ossidazioni.
Se i contatti interni sono ossidati possono anche essere ripuliti ma possono indicare che l’ossidazione è penetrata più a fondo nella macchina, magari compromettendo altre parti non così facilmente visibili. Tendenzialmente scarterei una macchina con contatti ossidati

16- esposimetro: che utilizziate una reflex o una telemetro, probabilmente la vostra macchina monterà questo meccanismo utilissimo. E’ alimentato a batteria, quindi assicuratevi che ci siano batterie nuove e del voltaggio giusto. Poi nel mirino, inquadrando un soggetto ben illuminato,  dovreste vedere qualche tipo di segnalazione cambiare: asticelle, numeri, luci varie, scale…ogni modello ha il suo tipo diverso e non tutti si attivano senza premere il pulsante di scatto o senza un rullino caricato. Se è tutto morto, cambiate le batterie. Anche qua vale la regola che è meglio avere il libretto di istruzioni prima di controllarlo, per essere sicuri di quello che bisogna guardare.
Il fatto che l’esposimetro dia segni di vita non indica però che questo sia calibrato correttamente. Potete farvi un’idea provando a ripetere l’esposizione con una digitale, inquadrando lo stesso soggetto in modalità spot. Le letture dovrebbero coincidere o avvicinarsi. Investire in una revisione/calibrazione dell’esposimetro è una spesa abbastanza sostenuta ma se ci dovete lavorare molto è meglio farla

17- meccanismi di trasmissione all’obiettivo e contatti elettrici: stanno nella parte frontale e comprendono il motore dell’autofocus (testabile solo con le batterie) ed eventuali altre leve e levette (come quella del controllo del diaframma). Controllate che sia tutto pulito e non ossidato. Le leve devono scattare (sono mosse con delle molle). Se sono presenti contatti elettrici anche questi devono essere ben puliti. Ossidazione in questi punti comportano problemi con l’obiettivo e l’esposizione.

Anche questa volta sono stato molto prolisso e ripetitivo, me ne scuso. Probabilmente ho dimenticato dei pezzi che aggiungerò man mano.
Buon divertimento

  1. Andrea1964
    25 gennaio 2015 alle 16:09

    Manco morto butterei via soldi per acquistare una macchina fotografica USATA -SCASSATA che te la fanno pagare come fosse nuova !
    Non fate prima ad acquistare una macchina fotografica nuova invece di buttar via soldi per una macchina fotografica usata ?????
    Se volessi acquistare una macchina fotografica tradizionale a pellicola (oggi quasi introvabili )
    con un po di fortuna potrei acquistare una ottima Zenit tradizionale nuova di zecca (made in Russia ) e con soli 100 euro circa di spesa avrei una macchina fotografica nuova di zecca con le stesse prestazioni o superiori rispetto a qualche costosa macchina fotografica giapponese .
    Ho avuto in passato (35 anni fa ben 2 Zenit made in URSS ed erano eccellenti e le ottiche erano molto superiori rispetto a note marche Giapponesi o anche UE .

    Se decidessi di acquistare una moderna macchina fotografica digitale la cui durata media si attesta sui 5 anni al massimo sarei quasi obbligato ad acquistarne una nuova poiché quelle usate potrebbero avere dei problemi di anzianità dei programmi se le colleghi ad un PC nuovo .
    Dubito molto che una costosa macchina fotografica digitale anche di marca famosa del 1991 possa funzionare su un PC attuale nel caso improbabile che il circuito elettronico ancora funzioni ..
    Per esperienza personale vi garantisco che gli apparati elettronici di qualsiasi tipo con più di 5 anni di età nessun laboratorio tecnico ve li vuole riparare anche se siete disponibili a spendere soldi senza far problemi .
    Nel 1996 mi si è rotta la costosa radio Grundig Satellit 500 che aveva 5 anni scarsi di età ho dovuto litigare 1 ora con un tecnico della assistenza tecnica per riuscire a convincerlo anche con minaccie a ripararmi la costosa radio che aveva un guasto stupido .
    La radio funzionava male perché aveva i contatti ossidati dalla umidità-salsedine e spruzzi di acqua salata .
    Pulita internamente la radio Grundig con qualche prodotto spray idoneo ho speso 10 euro attuali per la riparazione e fino al 2002 ha funzionato correttamente .
    Quando si è ossidata per la seconda volta nel 2002 ho dato una martellata alla radio Grundig e la ho gettata nelle immondizie .
    Non avevo nessuna voglia di farmi 1 ora di auto per recarmi al centro assistenza Grundig e di litigare per un “ora con il tecnico che fa le riparazioni .
    Dal 2002 ho capito l” antifona ; 1 ) quando si rompe qualche aggeggio elettronico lo devi fare a pezzi a martellate e gettarlo nella spazzatura o in un fosso !
    2) non vale la pena di buttar via soldi per acquistare costosi prodotti elettronici di rinomate marche anche perché se si rompono i tecnici persino si rifiutano di ripararli .

    • 29 gennaio 2015 alle 15:54

      Beh dipende, per certe macchine ben tenute uno uno sforzo può anche farlo. Anche la vita media di una “vecchia” macchina fotografica è più alta rispetto alle nuove digitali, per la qualità delle costruzione e per il minore uso di chip, sensori, elettronica, ecc. Inoltre, dopo gli anni novanta sono entrate in vigore delle norme per cui le varie saldature di tutti questi chip andava fatto con leghe a minor contenuto di piombo, rendendole molto più affette a rotture e in generale abbassandone la vita media.

  1. 21 marzo 2012 alle 10:15
  2. 11 giugno 2012 alle 00:26
  3. 15 gennaio 2013 alle 18:56
  4. 16 gennaio 2013 alle 19:23

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: