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Posts Tagged ‘ansel adams’

Un regalo inaspettato: si impara dai libri?

6 febbraio 2012 Lascia un commento

Mi hanno regalato questo bellissimo libro, un regalo inaspettato e molto gradito.
La premessa che mi hanno fatto, mentre iniziavo a sfogliarlo avidamente, è stata “non c’è scritto molto, non è un libro di tecnica“.
Invece c’è scritto molto, non a parole ma in immagini. C’è tutto il mondo di Adams nelle sue fotografie, la traduzione in immagini di stati d’animo e tecnica fusi assieme.
Qualsiasi libro può descriverti come raggiungere un determinato risultato fotografico ma nessuno vale quanto guardare una fotografia tra le tue mani.
E poi, una volta letti un paio di libri di tecnica non troverete più niente di nuovo.
Solo uscire, scattare, sviluppare e stampare ti insegnerà qualcosa in più. Solo pensare a cosa vuoi trasmettere e comunicare ti aiuterà a rendere migliori le tue fotografie.

Andate a vedere Ansel Adams a Modena!

12 dicembre 2011 1 commento

E’ una minaccia!
Sono passato di corsissima a Modena ma ragazzi… se ne valeva la pena!
Moltissime fotografie del maestro dei paesaggi, alcune famosissime (es: Moonrise) e tutte stampate dalle sue abili mani.
Vederle dal vivo e non sullo schermo di un PC o su un libro è un’esperienza di un  livello completamente diverso.
La cura maniacale ai dettagli e la nitidezza di certe immagini fa veramente impressione.
La mostra continua fino al 29 gennaio, non perdetevela!

Qua avevo riportato i dettagli della mostra.

La Sindrome da Kit (o Corredo) Fotografico

21 novembre 2011 1 commento

Si presenta quando un soggetto affetto dalla Sindrome da Acquisto Compulsivo passa alla fase cronica di questa, cominciando ad acquistare materiale per costituire un kit o corredo fotografico senza rendersi conto delle sue reali necessità.
Derivato da un lontano retaggio delle scimmie arboricole antropomorfe, che costruivano il nido con tutto quello che trovavano attorno a loro in natura; così il fotografo moderno costruisce il suo corredo con tutti gli obiettivi, flash, diffusori, esposimetri, filtri, accessori e altre amenità  per gestire la propria ansia e tenere a bada la paura della natura.

Con l’Età dei Lumi (non quella di Voltaire, ma quella di Oscar Barnack) si sono formate due correnti di pensiero:  “leggero e portatile” contro “mi serve tutto incondizionatamente“.
Nel primo gruppo si annovera Henry Cartier Bresson, che usava una macchina 35mm piccola (non una F4 Nikon per intenderci quanto una Leica M3 et similia) con una sola lente.
All’altro estremo si trova Ansel Adams, che girava per le montagne e i parchi della California con 2 o 3 macchine di grande formato e casse piene di materiale (i muli che son morti di fatica ne sanno qualcosa).
Loro sono Maestri della fotografia e ciò che li divide veramente non è quanto materiale si portano dietro o se hanno o meno un kit preferito.
Essendo Maestri hanno visto al di là del mezzo e del materiale fotografico e posto la questione su cosa volevano comunicare, cosa volevano fotografare. Quindi macchina e corredo sono conseguenze di scelte artistiche ben precise e definite.
Con una 35mm Adams non sarebbe mai riuscito ad avere la definizione necessaria per le sue stampe gigantesche; allo stesso modo HCB avrebbe scattato un centesimo delle sue fotografie di strada, rubate, con una macchina che solo per aprirla e mettere a fuoco ci vuole un quarto d’ora.

E’ ovvio che se partite con l’idea “non so cosa troverò da fotografare”, la risposta fisiologica e mentale più semplice è “mi porto dietro tutto” e quindi, se mi manca un obiettivo macro o il supertelezoom, lo comprerò.

Proprio qua risiede il salto tra fotografo occasionale, da scatto compulsivo, e l’artista.
Se sai cosa vuoi, sai cosa ti devi portare dietro.

Sistema Zonale: è ancora attuale?

27 ottobre 2011 Lascia un commento

Il sistema zonale è stato ideato da Ansel Adams e Fred Archer all’inizio degli anni ’40 come metodo per ottenere negativi correttamente esposti e stampe col giusto contrasto, affiancandolo alla sola misurazione con l’esposimetro esterno.
In breve, molto breve, il sistema suddivide in 10 zone, dal bianco puto al nero puro, tutto lo spettro di luminanza di una scena.
Il fotografo, guardando la scena e misurando con l’esposimetro, può individuare la distribuzione delle varie zone nella fotografia per poter decidere che tipo di esposizione finale dare allo scatto in modo da preservare maggior dettaglio possibile nelle zone scure (es, un oggetto nella penombra) e in quelle molto chiare.
Tenete presente che all’epoca le macchine fotografiche non avevano gli esposimetri evoluti che abbiamo oggi (tipo il Matrix di Nikon), anzi, spesso e volentieri non avevano proprio esposimetro.
(update 28-10-2011): mi sono reso conto che questa descrizione del sistema zonale è estremamente generica e probabilmete molto superficiale. tenete presente che Adams la descrive in 3 libri.

E’ ancora attuale come metodo? Sì e no.
, perchè fornisce una tecnica molto precisa e ripetibile che, se usata spesso e assimilata con l’esperienza, è uno strumento precisissimo per esporre correttamente. Il fotografo che utilizza macchine precedenti gli anni 60 (dove difficilmente c’era un esposimetro integrato) ne può trarre giovamento per esporre meglio la fotografia.
No, perchè era nato essenzialmente per superare i limiti tecnici dell’epoca, dove da una parte c’erano negativi con poca capacità di trattare l’intero spettro di basse e alte luci, dall’altra carte fotografiche a contrasto fisso.
Per garantire la ripetibilità dei risultati e il maggior dettaglio possibile era quindi necessario strutturare il processo in modo che le varie fasi (scatto, sviluppo e stampa) fossero estremamente correlate e normate.

Oggi le pellicole hanno un grado di tolleranza di 2-3 stop, senza perdere eccessivi dettagli e, forse anche più importante, le carte fotografiche sono multicontrasto (carte multigrade).
Ci si può quindi abbastanza sbizzarrire nella fase di scatto e di sviluppo ed avere ancora margine di controllo in fase di stampa.
Rimane ovvio che una fotografia esposta male non sarà “bella” quanto una esposta con criterio, ma le evoluzioni tecniche ci sono venute in aiuto.

Di seguito alcuni approfondimenti sul tema Sistema Zonale:

Mostra Fotografica – Ansel Adams in Italia (La Natura è il mio regno)

18 ottobre 2011 2 commenti

Finalmente in Italia una mostra dedicata al maestro del paesaggio in bianco e nero.

A Modena, 70 fotografie in stampa originale e, cosa miracolosa, ingresso gratuito!
Qui il link della mostra.

Dal 16 settembre al 29 gennaio 2012

Ex Ospedale Sant’Agostino
Largo Porta Sant’Agostino, 228
41121 Modena, Italia

a cura di Filippo Maggia

ingresso gratuito

Orari di apertura
martedì/venerdì 11-13 / 15.30-19
sabato e festivi 11–20
lunedì chiuso

  • Dal 16 settembre al 29 gennaio 2012
  • Aperture straordinarie
  • mar. 1 novembre 11:00–20:00
  • gio. 8 dicembre 11:00–20:00
  • dom. 25 dicembre 15:00–20:00
  • lun. 26 dicembre 11:00–20:00
  • dom. 1 gennaio 15:00–20:00
  • ven. 6 gennaio 11:00–20:00

Visite guidate
sab. 1 ottobre alle 11:30
sab. 22 ottobre alle 11:30
sab. 12 novembre alle 11:30
mer. 23 novembre alle 18:00
sab. 3 dicembre alle 11:30
mer. 18 gennaio alle 18:00
sab. 28 gennaio alle 11:30

È possibile prenotare apposite visite guidate alla mostra per gruppi o scolaresche.

Per informazioni e prenotazioni
Tel. 059 239888
segreteria.mostre@fondazione-crmo.it