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Archive for the ‘sviluppo’ Category

Un po’ di silenzio e di statistiche

15 gennaio 2013 Lascia un commento

Mi sono preso una bella pausa, dallo scrivere e dalla fotografia analogica.
L’estate mi ha fermato nello sviluppo per la temperatura, l’autunno per le molte cose da fare e il poco tempo da poter dedicare alla scrittura.
Ma ora si ricomincia, sì. Il tempo finalmente volge al brutto, la temperatura è quella giusta.
E’ ora di sviluppare!

Ultimamente poi ho notato un notevole aumento delle letture dei vecchi post. Quasi doppie rispetto a quando ero attivo.
Forse è meglio se sto zitto?
Forse è solo che molta gente a Natale ha ricevuto una vecchia macchina analogica o una Polaroid. Quanti ne ho visto sui vari social che si bullavano giustamente della nuova arrivata.

E quindi ben vengano nuove generazioni di fotografi analogici! Il mondo vi aspetta.
Intanto metto qua una lista di post utili per iniziare in analogico.

La tecnica di sviluppologistica, preparazione dei prodotti chimici, preparare il rullino, lo sviluppo, l’archiviazione.
Sviluppo e saluteè pericoloso sviluppare, come si conservano i chimici
La scelta della macchina fotografica: il formato, come controllare una macchina usata, come controllare un obiettivo.

E’ primavera: si risveglia la fotografia analogica

21 marzo 2012 Lascia un commento

Quale momento migliore per iniziare o tornare a scattare in analogico?
Quale periodo migliore per sviluppare i propri rullini?
La temperatura è giusta, le giornate si allungano e la vita torna a risvegliarsi dopo l’inverno.
Raccolgo un po’ di idee per i novizi della fotografia analogica.

La tecnica di sviluppo:  logistica, preparazione dei prodotti chimici, preparare il rullino, lo sviluppo, l’archiviazione.
Sviluppo e salute:  è pericoloso sviluppare, come si conservano i chimici
La scelta della macchina fotogrfica: il formato, come controllare una macchina usata, come controllare un obiettivo.

Buon divertimento!

Sviluppare a casa – parte 5: la gestione del negativo sviluppato

16 marzo 2012 4 commenti

Finalmente avete sviluppato il vostro negativo ed ora lo tenete tra le mani. Che fare ora?
I passaggi di solito sono 3: asciugatura, taglio e archiviazione

Asciugatura
Il negativo deve essere messo a sgocciolare in posizione verticale, quindi attaccando un’estremità ad un qualsiasi appiglio che gli permetta di non toccare terra e/o venire in contatto con qualsiasi oggetto e polvere.
Tenete presente che il negativo bagnato è appiccicoso in modo impressionante ed attira la polvere come lo swiffer.
Personalmente mi approprio dello sgabuzzino e appendo il negativo ad un ometto di metallo (sì, proprio quello su cui appendete le camicie) con una molletta di plastica. Il negativo messo in questa posizione comincerà a gocciolare, quindi mettete per terra uno straccio.
Alcuni, prima di appendere il negativo, lo passano con delle pinze speciali che tolgono la maggior parte dell’acqua.

immagine tratta dal sito http://gianmariaveronese.com, dove è presente anche una guida allo sviluppo

Il mio consiglio è di NON usarle. Se le pinze sono sporche o la gomma rovinata, vi righeranno il negativo.
Esistono in commercio degli armadietti speciali per appendere il negativo ad asciugare in modo che non prenda polvere. Si possono anche autocostruire ma per mia esperienza, ci deve essere veramente molta polvere in sospensione per incidere sul risultato finale.
Sicuramente non deve esserci circolo d’aria, che spinge la polvere ad alzarsi.
Altro appunto importante: non serve riscaldare il negativo per farlo asciugare. Quindi assolutamente NO phon e NO termosifoni.
Il caldo fa arricciare e piegare il negativo!
Nel giro di qualche ora il negativo sarà asciutto. Se sono evidenti delle macchie bianche, probabilmente residui di calcare, consiglio di rilavare il negativo con acqua distillata ed imbibente. Non forzate la mano e siate il più delicati possibile quando lo lavate, in modo da non rigarlo.

Taglio
Se siete pignoli maneggiate il negativo usando dei guanti per evitare di lasciare tracce di grasso: queste sono molto più visibili della polvere.
Prendete una forbice e tagliate della lunghezza del portanegativi in acetato che DOVETE avere sottomano.
Solitamente per il 35mm sono 4 esposizioni, per il 120 sono 3.

Archiviazione
Il negativo tagliato va inserito nella custodia di acetato, e poi riposto in luogo asciutto e mai esposto al sole.
Se il negativo è molto incurvato potete “pressarlo” quando è nell’acetato, appoggiandolo ad una superficie piana e mettendoci sopra dei libri. Non esagerate troppo col peso.

Ora siete pronti per stampare o scannerizzare il negativo!

Sviluppare a casa – parte 4: lo sviluppo del negativo

13 marzo 2012 2 commenti

Avete fatto un sacco di preparativi, vi siete presi una mezz’oretta di distacco dal mondo e siete pronti a sviluppare il vostro primo negativo.
Prima di fare qualsiasi cosa dovete misurare la temperatura dello sviluppo. Lo sviluppo e il tempo relativo è calcolato sulla temperatura media di 20C°. Si può sviluppare sopra o sotto questa temperatura, con un massimo di differenza di 2 gradi.
Il cambiamento di temperatura comporta anche un cambiamento nei tempi. Usate l’app o il sito Massive Dev Chart per capire come varia il tempo di sviluppo.
Se la temperatura è meno di 18 gradi o superiore ai 22, bisogna riscaldare il chimico (immergendolo in acqua tiepida per qualche minuto) oppure passarlo in frigorifero.

Checklist di controllo di quello che dovete avere sotto mano:

  • tank caricata
  • bottiglie dei chimici + imbibente
  • caraffa graduata (una o più)
  • imbuto
  • termometro
  • cronometro o app dedicata
  • strofinaccio
  • disponibilità di acqua corrente e scarico (il WC non è male)

Lo sviluppo è suddiviso in 6 fasi: sviluppo, stop, fissaggio, lavaggio, imbibente e estrazione.
Non spaventatevi per la lista sotto, è la descrizione passo passo (quindi prolissa) del processo.

Fase 1: Sviluppo

  • misurate la temperatura e calcolo il tempo di sviluppo
  • prendete la tank e la bottiglia dello sviluppo
  • fate partire il timer e in contemporanea versate velocemente tutto il liquido nella tank
  • chiudete la tank con il tappo a tenuta stagna e cominciate le inversioni. L’nversione implica che la tank vada a testa in giù. Il movimente deve essere veloce, con circa un’inversione ogni 2 secondi.
  • dopo le prime 2 inversioni bisogna dare un colpo secco al fondo della tank, picchiandola di piatto. Non siate timidi. Il colpo deve proprio essere ben assestato, per “staccare” le bollicine d’aria che si sono formate sulla pellicola ed impediscono al liquido di sviluppo di fare il suo lavoro. E’ fondamentale riuscire a fare questa azione nei primi 10 secondi dal versamento del liquido di sviluppo.
  • continuate le inversioni fino a che non scade il primo minuto
  • raddrizzate la tank
  • colpo secco sul fondo
  • inversioni per 10 secondi
  • colpo secco
  • 50 secondi di riposo. Significa che non dovete proprio toccare la tank, ma lasciarla a riposare appoggiata da qualche parte
  • 5 secondi prima che scatti il secondo minuto riprendete la tank in mano
  • inversioni per 10 secondi
  • colpo secco
  • 50 secondi di riposo. E così via per i minuti di sviluppo che avete calcolato
  • 10 secondi prima dello scadere del timer stappate e cominciate a svuotare la tank. Vi consiglio di svuotarla in una caraffa e non nella bottiglia perchè farlo velocemente è complicato e bisogna rispettare assolutamente i tempi

Fase 2: Stop

  • svuotata la tank si riempie con il liquido di stop, e si tappa
  • 60 secondi di inversioni
  • appoggiate la tank. Ci possiamo prendere un attimo di respiro. Lo stop non è pericoloso per il negativo come lo sviluppo
  • svuotate la caraffa piena di liquido di sviluppo nella bottiglia utilizzando l’imbuto
  • sciacquate la caraffa
  • sciacquate l’imbuto
  • stappate la tank e versate lo stop nella sua bottiglia utilizzando l’imbuto
  • lavate l’imbuto
  • se uno ha a disposizione più caraffe può accelerare lo svuotamento dello stop e lavare le caraffe alla fine

Fase 3: Fissaggio

  • prendete la bottiglia del fissaggio
  • fate partire il timer e versate il liquido nella tank.
  • tappate la tank
  • dopo le prime 2 inversioni bisogna dare un colpo secco al fondo della tank
  • continuate le inversioni per tutto il primo minuto
  • colpo secco
  • lasciate riposare per un minuto
  • dieci secondi di inversioni
  • colpo secco
  • avanti così fino allo scadere del tempo di fissaggio (di solito 5 minuti)
  • dieci secondi prima dello scadere del timer, stappate la tank e versate il liquido di fissaggio nella bottiglia con l’imbuto
  • lavate l’imbuto

Fase 4: Lavaggio

  • riempite la tank di acqua (il massimo sarebbe di acqua distillata)
  • tappate ed eseguite 10 inversioni
  • svuotate nel WC
  • riempite nuovamente con acqua
  • tappate ed eseguite 20 inversioni
  • svuotate nel WC
  • riempite nuovamente con acqua
  • tappate ed eseguite 20 inversioni
  • svuotate nel WC
  • se proprio siete dei perfezionisti lasciate la tank sotto acqua corrente per 10 minuti e poi svuotate

Fase 5: Imbibente

  • staccate il tappo a tenuta di luce della tank e posatelo da una parte
  • vedrete sul fondo della tank la spirale col vostro negativo sviluppato
  • riempite la tank d’acqua fino a ricoprire la spirale
  • fate cadere nell’acqua 1 o 2 gocce di imbibente e con il dito fate fare due o tre giri alla spirale
  • lasciate riposare per due minuti
  • svuotate nel WC
  • riempite la tank di acqua per un’ultima volta, date un paio di giri alla spirale
  • svuotate nel WC

Fase 6: Estrazione

  • estraete la spirale dalla tank
  • prendendo la spirale tra le due mani, giratela gentilmente in modo da farla aprire
  • il negativo rimarrà attaccato ad una delle due parti della spirale
  • gentilmente staccate il negativo dalla spirale
  • prendete un’estremità del negativo sviluppato e lasciate che si srotoli. Attenzione che il rullino può essere molto lungo, anche più di un metro, quindi evitate di farlo toccare terra
  • mettete ad asciugare il negativo

Lavate la tank, i tappi, caraffe, spirale e imbuti con acqua corrente e mettete tutto ad asciugare (non asciugateli con strofinacci o carta assorbente perchè lasciano polvere).
Ora dovete solo aspettare che sia asciutto il negativo!

In coda vi lascio alcuni videotutorial che possono chiarirvi un po’ i passaggi

Sviluppare a casa – parte 3: preparare i rullini

13 marzo 2012 7 commenti

Casa vostra è pronta, i parenti sono informati, i chimici sono lì in attesa sullo scaffale; cosa manca?
I rullini!
Cosa vi serve:

  • il o i rullini (iniziate con uno per far pratica)
  • tank con il tappo (quello ad imbuto a tenuta di luce. Mentre quello a tenuta stagna vi serve quando sviluppate)
  • spirale/i
  • una forbice da carta piccola (con le punte smussate, se no vi bucate, è assicurato)
  • la changing bag
  • un cavatappi (per il 35mm)

Questa è la fase che può dare più complicazioni e risultare noiosa: se la superi anche con tutte le frustrazioni che può dare, sei un vero innamorato della pellicola.
Consiglio vivamente di sacrificare un rullino per provare tuttle le attività sotto descritte 3 o 4 volte senza la changing bag.
Inoltre, la fase di “montaggio” del rullino sulla spirale consiglio di testarla una decina di volte. Le prime due volte provate ad occhi aperti, le altre ad occhi chiusi.
Provate anche ad aprire la spirale quando è già caricato il rullino. Vi aiuterà a gestire i casi di rullino incastrato. Sono situazioni molto noiose, frustranti e spesso si rovina il negativo.
Ricordatevi che quando avrete tutto nella changing bag non potrete riaprirla, se non perdendo tutto il rullino.

Prendete la changing bag e infilateci dentro tutto. Chiudete con la zip e con la chiusura in velcro (se presente).
Mettetevi come siete più comodi, con la changing sul tavolo o in grembo, come vi trovate meglio insomma.
Infilate le mani nella changing bag, controllate e sistemate il materiale a portata di mano.
Aprite la tank e avvicinatevi la spirale (che dovrebbe già essere nella posizione del formato del rullino che dovete usare).
Prendete il rullino: se è 35 mm dovrete “stapparlo” con il cavatappi, come se apriste una bottiglia di birra. Il rullino è dentro al contenitore. Sfilatelo.
Se è 120 o 220 sarà arrotolato nella carta. Srotolate il negativo e staccate lo scotch che lo unisce alla carta.
Mettete la carta da un lato e con lo scotch bloccatela (in modo che non dia noia).
Prendete la forbice.
Individuata una delle estremità del negativo, dovete tagliarne i due angoli in modo da smussarlo. Questo faciliterà il caricamento.

Posate la forbice e prendete la spirale.
Individuate le linguette di caricamento.
Infilate il negativo nelle linguette finchè non supera le sferette di metallo.
Ora, muovendo delicatamente la spirale avanti e indietro, fate arrotolare lentamente il negativo sulla spirale finchè non sarà del tutto “inghiottito”.

Se il negativo s’incastra non disperate e soprattutto non tirate con forza! Dovete aprire la spirale, rimuovere il rullino, rimontare la spirale e ripartire da capo. Il tutto senza vedere niente. Ve l’ho detto che è meglio far pratica sacrificando un rullino 🙂
Se tutto è andato bene, infilate la spirale nel supporto (di solito un tubicino), poi nella tank e chiudete con il tappo a tenuta di luce (quello ad imbuto).
Il gioco è fatto. Potete aprire la changing bag.
Gettate la carta del rullino o il suo involucro e riponete il vostro materiale.
La tank, anche se a tenuta luce, va riposta al buio se non sviluppate subito.

Allenatevi molto.

Un video molto utile sul tema

Sviluppare a casa – parte 2: preparare i prodotti chimici

12 marzo 2012 5 commenti

Bene, casa vostra è pronta, il parentado informato, avete una mezz’oretta da dedicare alla seconda fase: siete pronti per preparare i chimici di sviluppo.
Come al solito, una breve checklist, passo per passo.
Preparativi comuni:

  • procuratevi una caraffa da almeno un litro. La caraffa deve essere graduata
  • procuratevi una siringa da pasticcere graduata in ml
  • procuratevi un termometro ad alcool (ci sono fino a 35C° o 60C°)
  • procuratevi una paletta per mescolare i chimici o cucchiaione
  • procuratevi 3 bottiglie a fisarmonica di plastica o di vetro
  • tenete a portata di mano un imbutino
  • scotch di carta (quello da imbianchino, per poterci scrivere sopra)
  • pennarello
  • strofinaccio
  • acqua corrente (meglio sarebbe acqua distillata)

Sviluppo liquido: si tratta essenzialmente di diluire il chimico di sviluppo con l’acqua. A seconda della pellicola e del prodotto la diluizione sarà diversa. Usate l’app dedicata o il sito Massive Dev Chart per avere il dato corretto.
La diluizione si fa in questo modo: se viene indicato 1:14 significa che un litro è composto da 15 parti: 1 parte di prodotto chimico e 14 parti di acqua. Se proprio la matematica non è vostra amica, dovete fare 1000/15 in modo da capire quanto vale un’unità, che corrisponde alla dose di chimico da utilizzare. In questo caso fa 66,66ml di chimico di sviluppo. La restante parte (1000 – 66,66 = 933,3) sarà acqua.
Nella caraffa graduata versate quindi 933,3ml di acqua (aggiustatela con la siringa da pasticcere) e poi rabboccate con lo sviluppo fino a raggiungere i 1000ml.
Ovviamente, cambiando il rapporto di diluizione, le quantità variano, ma mi fido di voi e della vostra calcolatrice 🙂
Con la paletta mescolate per una decina di secondi. Quando si ferma versate lentamente nella sua bottiglia. Premete la bottiglia in modo che rimanga meno aria possibile all’interno e sotto il tappo, e chiudete.
Consiglio personale, attaccateci un pezzo di scotch e scrivete che cos’è, la diluizione e la data, ad esempio: ILFOSOL 1:9 10/03/2012. Il rischio di far pasticci diminuisce ed avrete un’idea di quando è da buttare.

Sviluppo in polvere: sono la versione meno evoluta, ma più conservabile ed economica, degli sviluppi liquidi. Bisogna seguire attentamente le istruzioni fornite dal produttore. Anche qui si tratterà di prendere una certa dose di acqua (normalmente a 35C° o 40C°) e mescolarla con il prodotto.
Sono molto diffusi i chimici suddivisi in due componenti. Prima si diluisce la prima, poi si diluisce la seconda parte.
Niente di nuovo sotto il sole, se avete capito li giochetto delle diluizioni siete a cavallo.
Un consiglio: attenzione ai prodotti in polvere! E’ molto facile che la polvere si alzi e inalarli è semplicissimo. State molto molto attenti a maneggiarli.

— Ora che avete preparato lo sviluppo, lavate l’imbuto, la caraffa, la paletta e la siringa da pasticcere, in modo da non contaminare lo Stop —

Stop: che ve lo dico a fare! Si diluisce. Esattamente come per lo sviluppo. Attenzione alle ditina che lo stop è acido.
Con la paletta mescolate per una decina di secondi. Quando si ferma versate lentamente nella sua bottiglia. Premete la bottiglia in modo che rimanga meno aria possibile all’interno e sotto il tappo, e chiudete. Etichettate come per lo sviluppo e passate al Fix.

— Ora che avete preparato lo Stop, lavate l’imbuto, la caraffa, la paletta e la siringa da pasticcere, in modo da non contaminare il Fix —

Fix: lo sapete già? Esatto. Si diluisce, si mescola e si versa nella sua bella bottiglia. Etichettate per sicurezza.
Lavate tutto il materiale, asciugatelo con lo strofinaccio e riponetelo in un posto sicuro e non accessibile ai bambini (o a gente che si vuol fare una limonata nella caraffa dove voi avete mescolato i chimici).

Ora siete pronti per sviluppare oppure mettere a “riposare” i chimici mentre scattate le foto o preparate la tank.

Sviluppare a casa – parte 1: assesment della situazione e logistica

9 marzo 2012 2 commenti

Vi propongo una breve checklist per capire se la situazione e la logistica vi permettono di sviluppare a casa.

  • avvertire moglie/marito/compagna-o/fidanzata-o/coinquilini che state per occupare un locale et utilizzare materiali leggermente nocivi
  • verificare disponibilità di un locale, possibilmente il bagno, con superficie di appoggio sufficiente per 3 bottiglie, un paio di caraffe e tank
  • verificare disponibilità di un locale con acqua corrente e possibilità di scarico acque di lavaggio (senza inquinare posti dove passa del cibo, ad esempio il lavello della cucina sarebbe meglio non utilizzarlo)
  • verificare disponibilità di un locale e di una scatola dove riporre tutto il materiale prima e dopo l’utilizzo. Se avete bambini per casa è molto importante che non siano assolutamente raggiungibili
  • verificare se avete tutto il materiale a disposizione e nelle giuste condizioni
  • avere un timer o un’app specializzata a portata di mano
  • avere raccolto tutte le informazioni sulla pellicola e tipo di sviluppo per pianificare correttamente i tempi di sviluppo
  • avere a disposizione un frigorifero, nel caso in cui i chimici siano a temperature non ideali per l’utilizzo
  • avere a disposizione un locale (o armadio) dove riporre il negativo sviluppato per l’asciugatura
  • avere a disposizione dei raccoglitori in acetato per l’archiviazione
  • spegnere il telefono per mezz’ora a sviluppo, in modo da essere concentrati sull’attività. Le distrazioni che portano via i tempi sono dannose per lo sviluppo

Se a tutti i punti avete risposto “celo” siete pronti per iniziare a sviluppare!

Mi raccomando, non sottovalutate questa fase, soprattutto il primo punto. E’ quello più difficile da  gestire 🙂

Tecnica: lo sviluppo di rullini per il super 8 e il 16mm

6 marzo 2012 Lascia un commento

Non sono espertissimo in questo campo, ma visto che è abbastanza ricercato come argomento, mi sono informato un po’.
A parte il Lomokino e pochissime altre videocamere che possono usare il rullino classico 35 mm e il relativo sviluppo “standard”, il 99% delle cineprese utilizza pellicole specializzate.
Lo sviluppo di queste pellicole non è il classico con 3 step (sviluppo – stop – fix) ma segue un processo più complicato, perchè il negativo deve essere invertito, sebbene sia sempre fattibile a casa.
Il costo di far sviluppare in bianco e nero le bobine mi sembra un po’ altino (10-15€ a bobina). Per il colore i costi aumentano moltissimo perchè è tutto inviato ai pochi laboratori in Inghilterra, Olanda o Germania.
Qua potete farvi un’idea dei costi e tempi.

E’ molto importante capire il tipo di pellicola si sta usando e quale tipo di sviluppo la casa produttrice consiglia.
In rete ho trovato una descrizione step by step per la KODAK PLUS-X Reversal Film 7265 e la TRI-X Reversal Film 7266, consigliata da Kodak.

  • KODAK B&W Reversal First Developer and Replenisher (D-94A) 60 sec.
  • wash with water 30 sec.
  • KODAK B&W Reversal Bleach and Replenisher (R-10) 60 sec.
  • wash with water 30 sec.
  • Clearing Bath 30 sec.
  • wash with water 30 sec.
  • re-exposure (500W at 3 feet) 1 min.
    NOW YOU CAN WORK IN DAYLIGHT ->
  • Second Developer
    KODAK B&W Reversal Developer and Replenisher (D-95) 30 sec.
  • wash with water 30 sec.
  • fixer 30 sec.
  • final wash with water 3 min.

Proprio nella seconda esposizione e ri-sviluppo sta l’inversione che non si trova nella versione classica.
Altra piccola differenza sono la tank di sviluppo e la spirale, che ovviamente devono essere compatibili con il formato della pellicola.
Spero di avervi dato qualche elemento in più.
Buono sviluppo!

Un po’ di termini di ricerca

27 febbraio 2012 Lascia un commento

Condivido con voi l’ultimo mese di ricerche fatte su google che hanno portato al sito.
Alcune sono interessanti, altre non le capisco.
Beh son contento che molti contenuti sono trattati, altri solo di striscio. Fate pure domande dirette passando dai commenti, non abbiate timore.

Sviluppare rullini è pericoloso per la salute?

8 febbraio 2012 4 commenti

Se fatto per benino no.
Il problema si pone quando non si conosce cosa si sta maneggiando o lo si fa con superficialità.
I prodotti chimici per sviluppo, stop e fix sono pericolosi. Sono basi, acidi e altre amenità che non vi sto a spiegare (perchè non le capisco nemmeno io).
Certo, sono in soluzioni estremamente diluite ma con un uso intensivo possono essere pericolose per la salute.
Partiamo dal principio.
Lo sviluppo è basico, per intenderci quindi come la soda. Nei dosaggi utilizzati per lo sviluppo dei rullini non produce un danno istantaneo alla pelle ma sul lungo periodo la sensibilizza. Ovviamente sulle mucose il danno è più rapido, quindi attenzione a non schizzarvelo in bocca o negli occhi. A seconda del tipo di chimico ci sono più o meno altri rischi. Alcuni sviluppi (es Rodinal) hanno componenti con una certa cancerosità latente, non dimostrata sugli esseri umani.
Lo stop è un acido leggero, di solito acido acetico più un reagente chimico colorato per indicare il suo degrado. Vale come per lo sviluppo: evitate di tirarvelo addosso.
Il fix è forse il più infido, evitate di toccarlo e basta. E’ un prodotto tossico e con rischi di cancerogenità molto bassa. Ogni prodotto però è un mondo a se.

Alcuni consigli:

  • conservate i prodotti in luoghi non raggiungibili dai bambini e/o persone curiose che non sanno cos’è
  • se possibile utilizzate guanti di lattice quando sviluppate/preparate i chimici
  • tenete areata la zona in cui effettuate lo sviluppo: i vapori dei chimici non vanno a nozze con i vostri polmoni
  • state molto attenti agli schizzi di ritorno della tank (che quando la riempite spesso fa un “ruttino” gorgogliante con un po’ di gocce di chimico)
  • leggetevi bene il foglietto delle indicazioni presente sulle boccette dei chimici quando le comprate; è palloso ma molto ricco di informazioni
  • se sapete già di essere pasticcioni, procuratevi anche un paio di occhialini da chimico, in modo che eventuali schizzi non vi arrivino negli occhi

Non vorrei banalizzare, ma se siete in grado di lavare i pavimenti con la candeggina senza tirarvela addosso o ingerirla, dovreste essere in grado di non farvi del male con lo sviluppo.