Negativo e spirale, amici-nemici
Una delle poche cose “difficili” nello sviluppo a casa è quando il negativo va arrotolato sulla spirale.
Questa mantiene il negativo fermo all’interno della tank ed evita che ci siano zone del negativo non raggiunte dai liquidi di sviluppo (se ad esempio due lembi di negativo si toccano, difficilmente sarebbero esposti ai chimici).
Le difficoltà di questa fase sono di due nature: la prima è che spesso e volentieri l’avvolgimento del negativo si blocca e bisogna ricominciare dall’inizio, la seconda che l’operazione va fatta nella changing bag, cioè senza vedere cosa si sta facendo.
Nelle fotografie che ho riportato si vede un negativo (sviluppato) di medio formato (6×6) e la spirale della relativa dimensione.
Partiamo dal principio.
Per semplificare il lavoro di avvolgimento è necessario prendere una delle estremità del negativo e tagliarne i due angoli in modo da “smussare” l’estremità stessa. Questo permette uno scivolamento più facile e che gli angoli si incastrino per qualche motivo nella spirale.
Si prende quindi l’estremità smussata e la si appoggia ad una delle due anse (vedi freccetta) e con delicatezza la si spinge dentro per un paio di centimetri.
La spirale (almeno quella che utilizzo io) ha un meccanismo per cui bascula al centro, questo significa che le due spirali possono fare un leggero movimento. Le due anse quindi non sono nella stessa posizione e ciò permette di puntare il negativo da un lato e poi, ruotando verso di se il secondo lato della spirale, di puntare anche l’altro lato.
Il negativo arriva così ad un restringimento della spirale, di solito è presente una pallina d’acciaio (nei cerchietti), che fa da freno, in modo che il rullino non si svolga.
E’ sufficiente ora infilare per un altro paio di centimetri il negativo e poi, facendo oscillare avanti e indietro un lato della spirale il rullino si avvolge da solo!
Questo se nostro signore dello sviluppo è dalla nostra parte.
Succede però che alcune volte si incastri e non ci sia modo di andare avanti o indietro.
L’unico intervento possibile è quello di aprire la spirale (a seconda del modello cambia la modalità) estrarre delicatamente il negativo e quindi iniziare nuovamente la procedura.
Mai, e dico mai, utilizzare spirali bagnate (magari avete appena finito di sviluppare un altro rullino). Il negativo si incastrerà di sicuro.
Per il secondo problema, l’impossibilità di vedere cosa si stia facendo, l’unica soluzione è la pratica, magari con un rullino già sviluppato o con uno sacrificato per la causa. Prima lo si avvolge alla luce del giorno per una decina di volte e poi si fa pratica ad occhi chiusi ed infine nella changing bag, provando a ripercorrere i passaggi fatti alla luce.
Fidatevi è solo una questione di esperienza.
Il consiglio è di fare molta pratica prima perchè, quando si è nella changing bag con un negativo su cui abbiamo lavorato molto, è veramente fastidioso doverlo rovinare perchè non si riesce a caricare nella spirale.
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1 febbraio 2012 alle 18:25La spirale che ti rovina la foto « Fotografia Analogica Oggi
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13 marzo 2012 alle 08:24Sviluppare a casa – parte 3: preparare i rullini « Fotografia Analogica Oggi