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Mostra fotografica – Earth Laughs in Flowers di David LaChapelle

immagine tratta dal sito della mostra http://www.robilantvoena.com/
Alla galleria Robilant + Voena sono in mostra fino al 24 marzo una serie di scatti di David LaChapelle di nature morte.
Abituati come siamo alla sovrannaturalità e alla supervipposità dei suoi scatti, questa mostra ci avvicina al fotografo da un altro punto di vista. Sempre super colorato e saturo, sempre molto ricco e inscenato ma diverso dal solito.
Robilant + Voena è in via Fontana 16.
Orari
Lunedì-Sabato: 10 – 18
Mostra fotografica – World Press Photo 2012 – Galleria Carla Sozzani

immagine tratta dal sito della galleria http://www.galleriacarlasozzani.org
Alla Galleria Sozzani (Corso Como 10) dal 5 maggio al 3 giugno sarà possibile visitare la mostra con i vincitori del World Press Photo 2012.
Un’ottima occasione per guardare e ispirarsi dal meglio del fotogiornalismo contemporaneo. Assolutamente da non perdere.
Orari
Martedì, venerdì, sabato e domenica: dalle ore 10.30 alle ore 19.30;
Mercoledì e giovedì aperto fino alle ore 21;
Lunedì: dalle ore 15.30 alle ore 19.30
Mostra fotografica – People di Alice Springs

immagine tratta dal sito della galleria http://www.galleriacarlasozzani.org
Alla Galleria Sozzani (Corso Como 10) fino al 22 aprile si può visitare la mostra di Alice Springs, meglio conosciuta come la compagna di Helmut Newton. Proprio come aiuto fotografa di Newton ha iniziato la sua carriera di ritrattista di personalità della moda e dello spettacolo. La mostra ripercorre le sue foto dagli anni ’70.
Orari
Martedì, venerdì, sabato e domenica: dalle ore 10.30 alle ore 19.30;
Mercoledì e giovedì aperto fino alle ore 21;
Lunedì: dalle ore 15.30 alle ore 19.30
Mostra fotografica – Baby Blues di Guia Besana

immagine tratta da http://www.milanodabere.it/milano/mostre/baby_blues_25370.html
Fino al 27 marzo 2012, alla FNAC di Milano potete visitare la mostra Baby Blues di Guia Besana.
Una serie di scatti sulla maternità, le gioie e fatiche del diventare ed essere mamma.
Ho visitato la mostra e devo dire che pensavo si trattasse di scatti di reportage invece sono tutte situazioni molto costruite, architettate, recitate e anche molto belle.
Non so se volesse passare il messaggio di una maternità patinata o volesse invece criticare la patinatizzazione (che termine del cavolo) della maternità. Forse nessuna delle due. Ma è da vedere.
Sviluppare rullini è pericoloso per la salute?
Se fatto per benino no.
Il problema si pone quando non si conosce cosa si sta maneggiando o lo si fa con superficialità.
I prodotti chimici per sviluppo, stop e fix sono pericolosi. Sono basi, acidi e altre amenità che non vi sto a spiegare (perchè non le capisco nemmeno io).
Certo, sono in soluzioni estremamente diluite ma con un uso intensivo possono essere pericolose per la salute.
Partiamo dal principio.
Lo sviluppo è basico, per intenderci quindi come la soda. Nei dosaggi utilizzati per lo sviluppo dei rullini non produce un danno istantaneo alla pelle ma sul lungo periodo la sensibilizza. Ovviamente sulle mucose il danno è più rapido, quindi attenzione a non schizzarvelo in bocca o negli occhi. A seconda del tipo di chimico ci sono più o meno altri rischi. Alcuni sviluppi (es Rodinal) hanno componenti con una certa cancerosità latente, non dimostrata sugli esseri umani.
Lo stop è un acido leggero, di solito acido acetico più un reagente chimico colorato per indicare il suo degrado. Vale come per lo sviluppo: evitate di tirarvelo addosso.
Il fix è forse il più infido, evitate di toccarlo e basta. E’ un prodotto tossico e con rischi di cancerogenità molto bassa. Ogni prodotto però è un mondo a se.
Alcuni consigli:
- conservate i prodotti in luoghi non raggiungibili dai bambini e/o persone curiose che non sanno cos’è
- se possibile utilizzate guanti di lattice quando sviluppate/preparate i chimici
- tenete areata la zona in cui effettuate lo sviluppo: i vapori dei chimici non vanno a nozze con i vostri polmoni
- state molto attenti agli schizzi di ritorno della tank (che quando la riempite spesso fa un “ruttino” gorgogliante con un po’ di gocce di chimico)
- leggetevi bene il foglietto delle indicazioni presente sulle boccette dei chimici quando le comprate; è palloso ma molto ricco di informazioni
- se sapete già di essere pasticcioni, procuratevi anche un paio di occhialini da chimico, in modo che eventuali schizzi non vi arrivino negli occhi
Non vorrei banalizzare, ma se siete in grado di lavare i pavimenti con la candeggina senza tirarvela addosso o ingerirla, dovreste essere in grado di non farvi del male con lo sviluppo.
Tecnica: come conservare i chimici di sviluppo
Provo brevemente a descrivere come conservare i chimici, prima e dopo il loro utilizzo.
I prodotti chimici per lo sviluppo sono di due tipi quando ve li vendono al dettaglio: in polvere o liquidi.
Prima di aprire i prodotti
In polvere
I prodotti in polvere devono essere conservati in ambiente asciutto e non esposti a fonti di calore. Hanno una durata specifica mediamente superiore ai due anni.
Liquidi
I prodotti liquidi sono venduti normalmente in boccette con 2-3 livelli di chiusura: tappo, assorbentino sotto il tappo e foglietta di alluminio sigillante.
Quando sono ancora sigillati hanno vita di 1-2 anni e devono essere conservati in luogo asciutto, non esposto a fonti di calore e possibilmente a temperatura costante. A differenza dei prodotti in polvere, l’aumento di temperatura fa aumentare i processi di decadimento e degradazione del prodotto.
Anche per questo motivo, se non sviluppate molto, vi conviene acquistare piccole dosi di prodotti, altrimenti buona parte la getterete senza averla usata.
Dopo aver aperto i prodotti
In polvere
L’umidità è il peggior nemico delle polveri, in quanto le raggruma e fa partire le reazioni chimiche che portano al loro degrado. Ambiente secco e chiusura la più ermetica possibile aiutano a allungare la vita del prodotto. Direi un 6 mesi-1 anno se ben sigillato.
Liquidi
A boccette ben chiuse, in ambiente secco e con temperatura stabile 2-4 mesi.
Attenzione perchè il rischio di rovinare un negativo è molto alto; consiglio di scrivere sulla boccetta quando è stato aperto.
Dopo che è stato diluito per l’uso
Liquido e in Polvere
Qui non c’è differenza tra liquidi e polvere.
La diluizione serve a rendere utilizzabile il chimico, che di solito viene venduto in forma più o meno concentrata.
Il chimico diluito va conservato in una bottiglia di plastica o vetro non trasparente e tenuto in un posto asciutto, senza fonti di luce e calore e a temperatura stabile. Il tutto per evitare che partano reazioni chimiche che seppur lente rovinano il prodotto.
Il chimico di “utilizzo” ha una vita molto breve, massimo 10 giorni. Dopo una settimana si è già a rischio secondo me di non avere risultati uniformi.
Questo tempo di vita va ulteriormente ridotto ogni volta che utilizzate il chimico per il vostro sviluppo.
Mediamente (io più o meno mi ritrovo con questo dato) ogni 4 rullini sviluppati i chimici cominciano a rallentare la propria reazione. Questo vuol dire che per i successivi 2-3 sviluppi dovrete aggiungere del tempo di sviluppo e fix.
Come regola mi sono dato: 5° rullino, aggiungo 10% del tempo, 6° e 7° aggiungo 20% del tempo.
Dopo si rischia che lo sviluppo e il fix sia scarso.
Quindi, una volta che cominciate ad utilizzarlo, la vita diventa di 5-7 giorni massimo.
Ci sono altri modi per capire se un chimico è esausto?
Sì, guardando il colore (più è saturo più è esausto) oppure utilizzando le cartine tornasole (ma non chiedete a me perchè non so come fare:-))
Un regalo inaspettato: si impara dai libri?
Mi hanno regalato questo bellissimo libro, un regalo inaspettato e molto gradito.
La premessa che mi hanno fatto, mentre iniziavo a sfogliarlo avidamente, è stata “non c’è scritto molto, non è un libro di tecnica“.
Invece c’è scritto molto, non a parole ma in immagini. C’è tutto il mondo di Adams nelle sue fotografie, la traduzione in immagini di stati d’animo e tecnica fusi assieme.
Qualsiasi libro può descriverti come raggiungere un determinato risultato fotografico ma nessuno vale quanto guardare una fotografia tra le tue mani.
E poi, una volta letti un paio di libri di tecnica non troverete più niente di nuovo.
Solo uscire, scattare, sviluppare e stampare ti insegnerà qualcosa in più. Solo pensare a cosa vuoi trasmettere e comunicare ti aiuterà a rendere migliori le tue fotografie.
Mostra fotografica – Primavisione 2011 – I fotografi e Milano
Fino al 3 marzo 2012 potete visitare la mostra Primavisione 2011 – I fotografi e Milano alla Galleria Belvedere.
Fotografi emergenti e affermati portano in scena Milano e le sue sfaccettature.
Belvedere Foto – Santa Maria Valle, 5, Milano
La spirale che ti rovina la foto
Ho ripreso a sviluppare, in modalità industriale quasi, e il tempo per far le cose per bene mi manca.
E questo è un problema quando si tratta di gestire bene il negativo.
Avevo già parlato della spirale e come il passaggio dello sviluppo che la riguarda sia uno dei più complessi.
Qui vedete i risultati di un negativo che è stato estratto a forza dalla spirale perché incastrato.
Le pieghe che si formano sembrano impercettibili al tatto (ricordatevi che siete nella changing bag, non vedete nulla) quindi scoprirete se avete fatto danni solo quando avrete finito lo sviluppo.
Per far le cose per bene ricordatevi di avere le spirali perfettamente asciutte, il negativo tagliato agli angoli di un’estremità, e fate le cose con la dovuta calma, senza perdere la pazienza.
Le prime volte che si sviluppa è facile far incastrare il negativo sulla spirale, ma con la pratica diventa un evento raro.
Decisioni estreme per un viaggio a Londra 3: i risultati
Con colpevole ritardo, pubblico su Flickr le foto (decenti) che ho fatto in Gran Bretagna.
4 giorni – 5 rullini